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Il magico mondo di jazz, funky, e fusion

La musica è un qualcosa di meraviglioso, sublime, eterno, e questo sicuramente non lo scopriamo oggi; così come ammettiamo che senza musica la vita sarebbe un po’ più vuota di quello che è gia di per se, allo stesso modo dobbiamo ammettere che è veramente difficile riuscire a decidere quale sia lo stile musicale che più cattura il nostro interesse o verso il quale il nostro orecchio è più portato a prestare attenzione. Si, perché con il progresso tecnologico e tutte le innovazioni che hanno in qualche modo abbracciato anche il mondo della musica, oggi i generi musicali che si suonano e si ascoltano si sono decuplicati rispetto agli inizi del ventunesimo secolo.

Il jazz rappresenta senza dubbio un po’ il padre di tutta la musica, ed è sicuramente tra gli stili musicali con più ‘anzianità’, se così possiamo dire; dal grande albero maestro del jazz sono poi cresciuti forti e vigorosi altri rami grandi ed importanti che rappresentano in un certo senso quelli che sono tutti i generi musicali che gettano le loro basi proprio nel jazz, e che si sviluppano poi ognuno seguendo la sua strada. Funky, fusion, acid jazz, latin fusion…e chi più ne ha più ne metta! Il nostro viaggio di oggi toccherà proprio tutti questi generi musicali ‘derivati’ in un certo senso dal jazz, e crediamo sia una piacevole lettura adatta a tutti. Buon viaggio nel mondo del jazz!

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Origini del jazz e brevi cenni di storia

In realtà non è possibile collocare esattamente nel tempo la nascita del jazz, possiamo però dire con certezza dove e quando iniziò a svilupparsi, qual’era il contesto storico in cui esplose e ‘contagiò’ il mondo intero in modo così deciso, e chi furono i primi, veri grandi maestri del jazz. Le ipotesi su dove e quando sia nato il jazz, e su quali siano state le prime civilizzazioni a suonare o cantare jazz continuano a susseguirsi copiosamente ancora oggi; c’è chi sostiene che sia nato in Africa insieme ad alcuni generi di canto tribale, chi invece è certo che sia nato negli States e che siano stati i ceppi afroamericani ad usarlo nei loro canti spirituali delle chiese protestanti, chi addirittura crede che le sue origini siano in qualche modo da attribuire ad alcune diramazioni dell’ opera classica.

Sia come sia, quello che gli esperti di musica e musicologia sono stati in grado di stabilire con certezza è che lo sviluppo del jazz ebbe inizio a New Orleans in Louisiana agli albori del secolo XX e che la paternità di questo nuovo stile musicale debba essere riconosciuta agli schiavi neri africani ed indonesiani deportati in America che lavoravano nelle piantagioni di cotone e tabacco. Tra il 1915 ed il 1940 poi, il jazz prese piede in modo molto rapido, fino a diventare perfino la musica da ballo più apprezzata e divertente, e le big band che lo suonavano erano richiestissime nei locali proprio per la vivacità del nuovo genere che proponevano.

I più grandi della storia del jazz mondiale

Dal 1940 in poi il jazz iniziò ad assumere connotati diversi a seconda del luogo ed anche del contesto in cui esso veniva suonato; le prime vere big band suonavano prevalentemente swing, ragtime, be bop, era quella l’epoca del proibizionismo sull’alcool, delle prime grandi sale da ballo, della nascita del musical, e fu il direttore d’orchestra statunitense Paul Whiteman a riscuotere i primi complimenti ufficiali dalla stampa che addirittura lo elesse ‘Re del jazz’ per il suo stile e la sua grande originalità.

Arriviamo poi ai vari mostri sacri del jazz, gente del calibro di Count Basie, Benny Goodman, Duke Ellington, Glen Miller, Ella Fitzgerald (solo per citarne alcuni), i quali iniziarono a riscuotere in breve tempo enorme popolarità ed a stazionare in modo permanente nelle prime posizioni di tutte le classifiche mondiali; fu quella anche l’epoca della nascita delle prime importanti ramificazioni del jazz come il cool jazz, l’hard bop, ed il jazz modale, che trovò in Miles Davis, George Russell, Bill Evans i suoi più eccellenti rappresentanti.

I derivati del jazz: funky e fusion

Altra grande trasformazione che subì il jazz verso la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70 fu quella dovuta all’utilizzo dei primi strumenti elettrici, primi su tutti chitarre e tastiere; fu effettivamente da quel momento in poi che si iniziò a parlare di una fusion (per l’appunto ‘fusione’) tra vari modi di esprimere il jazz, e fu così che nacquero altri grandi stili musicali molto vicini al jazz ma con caratteristiche a tratti diverse.

La Mahavishnu Orchestra di Billy Cobham e John McLaughlin, Chick Corea, Herbie Hancock, i Weather Report di Jaco Pastorius e Joe Zawinul…sono questi i principali responsabili della nascita della fusion, così come lo è James Brown (ad esempio) per il funky, ulteriore diramazione del jazz con caratteristiche più ritmiche basate su contrapposizioni e giochi di tempo ed un groove spesso molto vicino alla musica dance. Servirebbero almeno altre venti o trenta pagine per parlare ancora di questo affascinante argomento, perchè la musica è un qualcosa di davvero immenso e pieno di sfaccettature, qualcosa di magico ed emozionante che spesso le parole non riescono a descrivere con la profondità che invece merita.

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